Una produzione trasparente

Una visuale indisturbata sul lavoro dei cioccolatai

“Volevamo che i nostri visitatori potessero sperimentare in tutta trasparenza come viene prodotto il cioccolato”, afferma il dott. Christian Unterberg-Imhoff, direttore del museo. E laddove è necessaria una certa trasparenza, è bene utilizzare il PLEXIGLAS®, perché è uno dei materiali più trasparenti che ci siano. Inoltre, poiché nella sua forma originale è del tutto incolore, offre una visione genuina degli oggetti, rispettandone i colori e le proporzioni. Garantisce una perfetta visibilità, indipendentemente dallo spessore del materiale. La trasparenza e la brillantezza durano a lungo. È per questo motivo che il PLEXIGLAS® è un materiale molto richiesto per la realizzazione di vetrine, acquari o teche di musei.

Poiché in altri punti del museo vi sono già schermi visivi e rivestimenti per macchinari realizzati con il vetro acrilico di marca Röhm, si è deciso di utilizzare questo comprovato materiale anche per l’atelier del cioccolato, non da ultimo ai fini di un’immagine uniforme e di alta qualità.

La vetrina in PLEXIGLAS® dell’atelier delle figure di cioccolato vuote arriva fino al soffitto, costituendo così un ambiente igienicamente chiuso all’interno della sala. Si tratta di un punto molto importante, perché in mezzo al museo vengono lavorati prodotti alimentari. Due porte, che quasi non si vedono, sono state aggiunte, per consentire l’accesso ai mastri cioccolatai. La vetrina serve anche a proteggere i visitatori dai macchinari in funzione, come quello usato per centrifugare le figure vuote.

Una grandissima prestazione logistica

Sebbene la grande ristrutturazione dell’atelier del cioccolato risalga già ad alcuni mesi fa, al direttore del museo si mozza ancora il fiato, quando ne parla: “È stata una vera e propria sfida!”

Tim Kulisch dell'azienda partner Hans Fischer Kunststoffverarbeitungs-GmbH di Colonia ci spiega qual è stata questa sfida. L’azienda ha costruito, progettato e realizzato la vetrina. Le dimensioni delle vetrine richiedevano determinati requisiti in termini di statica, trasporto e montaggio. “Alcuni degli elementi in PLEXIGLAS® utilizzati raggiungono la grandezza massima per una lastra, vale a dire due metri per tre”. Trasportarli da un punto all’altro dell’edificio non è stato sempre facile.

“La cosa più complicata è stata trasportare queste grandi lastre di PLEXIGLAS® al primo piano del museo, senza che subissero danni. Ci siamo riusciti con dei sollevatori a vuoto, che ricordano delle ventose gigantesche, con cui è possibile afferrare oggetti ingombranti. Abbiamo utilizzato due gru con sollevatori a vuoto: uno che sollevava la lastra da sotto e l’altro che l’assicurava dall’alto”, spiega Kulisch. Per fortuna il PLEXIGLAS® pesa la metà del vetro ed è molto più resistente.

Il PLEXIGLAS® può essere adattato al momento del montaggio

A Kulisch piace il PLEXIGLAS®, anche perché può essere adattato durante il montaggio, qualora ce ne sia bisogno. Ad esempio, se in qualche punto c’è un parte che sporge o se una lastra si graffia durante il trasporto. “Se fosse vetro, dovremmo buttare via tutto il pezzo. Il PLEXIGLAS®, invece, ha il vantaggio di poter anche essere adeguatamente tagliato sul posto e lucidato per eliminare eventuali graffi”. Anche se per questo progetto non è stato necessario, perché è andato tutto liscio.

PLEXIGLAS® XT con un’ottima tolleranza di spessore

15 elementi in PLEXIGLAS® sono stati fissati a guide in acciaio inox sul pavimento e sul soffitto su una lunghezza di dieci metri. L’azienda specializzata ha scelto per questo progetto il vetro acrilico estruso (XT) di marca Röhm con uno spessore di 25 millimetri. “Grazie alla sua ridotta tolleranza di spessore, il PLEXIGLAS® XT è perfetto per applicazioni che richiedono una grandissima precisione”, spiega Kulisch. I singoli elementi si inseriscono così alla perfezione nelle guide. La costruzione risulta stabile, non traballa o sbatte.